Il cantautore italiano ha deciso di raccontare tutta la verità sul triste episodio che ha segnato profondamente la sua vita.
Gino Paoli è senza ombra di dubbi uno dei cantautori più noti e affermati del panorama italiano. Con i suoi brani d’amore ha conquistato intere generazioni e continua ancora oggi a far sognare milioni di persone. Classe 1934, il musicista è nato e cresciuto a Genova.
Fin da giovanissimo coltiva la passione per la musica, trasmessa dalla sua famiglia, la stessa che lo porta a studiare pianoforte. Nel corso della sua adolescenza ha l’occasione di incontrare numerosi giovani artisti, che hanno poi fatto la storia della musica italiana. Tra questi Luigi Tenco e Fabrizio De André.
Dopo il liceo decide di lasciare casa, a causa del rapporto difficile con il padre, ma non passa molto tempo prima che riesca a farsi strada nel mondo della musica. Dopo essere arrivato a Milano, nel 1959 incide il primo 45 giri. Dopo un difficile inizio, grazie al brano La gatta riesce a farsi conoscere ed apprezzare dal pubblico e da quel momento la sua carriera non si è più arrestata.
Anche se si hanno molte informazioni sulla sua vita professionale, non si può dire la stessa cosa di quella privata. Ma durante una recente intervista rilasciata ad Espresso, ha rivelato un episodio che lo ha per sempre segnato.
Nel corso della sua carriera, costellata di successi, Gino Paoli ha collaborato con numerosi artisti di fama internazionale, come Mina, per la quale ha scritto Il cielo in una stanza, una canzone che lo lancia definitivamente nel mondo del cantautorato.
Durante la sua vita però ha attraversato dei momenti abbastanza bui, come la dipendenza dall’alcol, durata ben quindici anni. E nonostante i numerosi successi professionali, ha attraversato altri momenti molto difficili. Uno di questi lo ha rivelato durante una delle sue ultime interviste.
Paoli ha rivelato un episodio abbastanza drammatico della sua vita, avvenuto nel 1963, quando era un cantautore già affermato. L’artista ha provato a togliersi la vita sparandosi un colpo al cuore. Fortunatamente il proiettile rimase incastrato nel pericardio, un colpo di fortuna che gli permise di sopravvivere.
Per quanto riguarda il motivo che lo ha spinto a tale gesto, ha raccontato: “Non mi sparai perché ero travolto dai problemi… Lo feci per noia. E per sfida… Togliersi la vita è l’unico arrogante modo per decidere del proprio destino. Ma la pallottola si conficcò nel pericardio. Ed è ancora là. Fu un segno. Non era la mia ora. Dopo, ho capito che è stato meglio così”. Il cantautore ha poi aggiunto: “Avevo tutto dalla vita, volevo vedere cosa c’era dall’altra parte, credevo di aver visto tutto”.