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Via Ponti Rossi, lo strano nome dato dai napoletani alla strada più lunga della città: le origini sono antichissime

La vista su Napoli (Fonte Instagram) – paginevesuviane.it

Cosa si nasconde dietro il nome Via Ponti Rossi scelto dai napoletani per una delle strade più lunghe della città.

Le strade, i vicoli ed i quartieri della città di Napoli sono in alcuni casi divenuti luoghi storici e questo anche perché stiamo parlando di un luogo antico ma soprattutto ricco di cultura.

Vi sono inoltre alcune strade note a tutti anche perché legate a storie particolari come San Gregorio Armeno. Una strada nota a tutto il mondo grazie soprattutto all’arte del presepe con migliaia di turisti che ogni giorno provano a comprare una statuetta fatta a mano.

In città però vi sono altre strade degne di nota ed il motivo è spesso legato alla loro storia o al loro nome come nel caso di Via Ponti Rossi ma vediamo cosa si nasconde dietro questo particolare appellativo.

Città di Napoli, la storica Via Ponti Rossi: dove si trova

Via Ponti Rossi è una strada panoramica e nota perché collega la zona di Capodimonte a quella dell’Arenaccia e Pizza Carlo III, quindi va ad unire la zona verde della città a quella con più palazzi e case. Questa strada poi è famosa anche per un secondo motivo in quanto è tra le più lunghe della città e questo perché raggiunge i 2,5 km. Infine si tratta di una strada antica e risalente addirittura al periodo dell’Impero Romano.

Lo conferma un dettaglio non da poco ossia la presenza di alcuni resti di un vecchio acquedotto romano nei pressi di Piazza Carlo III. Proprio la presenza di queste rovine hanno ispirato il popolo napoletano che da anni ormai ha dato questo strano appellativo alla città ma scopriamo il motivo.

Un dettaglio di Via Ponti Rossi (Fonte Instagram) – paginevesuviane.it

Via Ponti Rossi, la storia del suo nome: origini antichissime

Come abbiamo detto questa storica strada della città un tempo ospitava un antico acquedotto romano lungo circa 110 km e voluto dall’imperatore Claudio o da Augusto per portare l’acqua a tutta la regione ed al Lago Miseno. La struttura venne poi distrutta alla caduta dell’Impero Romano e nel corso dei secoli sono stati fatti alcuni tentativi di recupero da parte del viceré spagnolo Don Pedro de Toledo.

Nessun lavoro di riqualificazione è stato poi portato a termine e questo a causa degli elevati costi. Per questo motivo ad oggi esiste ancora solo qualche tratto dell’acquedotto in tufo e laterizi rossi. Proprio questi ultimi ed il loro colore si celano dietro il nome scelto dai napoletani per indicare questa storica strada della città partenopea.