In Campania vi è una particolare tradizione del periodo natalizio e che da molti viene vista anche come un vero passatempo.
Il Natale è senza dubbio una delle festività più attese. In Italia sono giorni di festa e soprattutto si tratta di un periodo che permette alle famiglie di stare insieme e di trascorrere giorni fatti di giochi ma soprattutto di tradizioni.
Ogni regione ha le proprie peculiarità e la Campania non fa di certo eccezione. In questo periodo sono diverse le tradizioni dei napoletani soprattutto quando ci si ritrova intorno alla tavola per il classico cenone della Vigilia o per il giorno di Natale.
Nel dettaglio si tratta delle ciociole ossia di un particolare alimento che prima si mangia e poi si utilizza per il gioco della tombola ma vediamo cosa dice la tradizione.
Come abbiamo detto, in Campania vi è una lunga tradizione natalizia quando si tratta della tavola. Alcuni esempi sono la pizza di scarola come aperitivo, l’insalata di rinforzo con il baccalà a metà pasto ed infine, per coccolare il palato, ci sono gli stuffoli come dolce oltre al classico pandoro di Natale. Non è però finita qui perché al termine del consueto cenone e ancora prima del dolce entrano in scena le ciociole.
I napoletani lo chiamano anche “spassatiempo” e questo consiste in una grande cesta da mettere al centro della tavola e piena di frutta secca quindi noccioline, nocciole, pistacchi e mandorle. Viene chiamato in questo modo perché mangiarle mentre si chiacchiera è un vero e proprio passatempo. Le ciociole però hanno anche un secondo utilizzo ed è legato al gioco della tombola.
Nella tradizione napoletana la tombola non manca mai in quanto mette d’accordo adulti, bambini ed anche gli anziani. Il gioco consiste nel chiamare a sorte dei numeri e se sono presenti nella nostra cartella si possono di volta in volta vincere dei premi. Ma che ruolo hanno le ciociole?
Una volta consumata la frutta secca, quel che resta è infatti la buccia e proprio questa viene utilizzata per coprire i numeri presenti sulla cartella quando vengo chiamati. In questo caso quindi vanno ad unirsi due importanti tradizioni della cultura napoletana con il compito di rendere ancora più spensierato il clima natalizio.