Tra Napoli e Salerno si nasconde una grotta abitata dalle sirene: la speciale leggenda della Baia di Ieranto
Tra le provincie di Napoli e Salerno si nasconde una della Baie più suggestive della zona, dove si trova una grotta molto particolare.
Molti non lo conoscono, ma vi assicuriamo che si tratta di un vero e proprio gioiello campano. È circondato da una natura sconfinata ed è situato in un’insenatura rocciosa tra Punta Campanella e Punta Penna.
Stiamo parlando della Baia di Ieranto, indubbiamente uno degli spazi più affascinanti di Massa Lubrense, un piccolo comune napoletano di circa 14 mila abitanti. Quest’ultimo, nonostante le sue dimensioni, offre molti monumenti e luoghi d’interesse ma la suddetta Baia è sensazionale e dir poco suggestiva.
Questa insenatura si affaccia sul Golfo di Salerno e si estende per 63 ettari. Insomma, una enorme distesa naturale che vale la pena visitare qualora vi trovaste nelle vicinanze. Ma ci sono altre curiosità che la Baia di Ieranto nasconde, inclusa un’intrigante leggenda.
Una bellezza incontrastata
Si può raggiungere la Baia di Ieranto tramite un sentiero che parte da Nerano, una frazione di Massa Lubrense e famoso soprattutto per la pesca. Per i più avventurosi è possibile arrivare a destinazione via mare, ma sempre con imbarcazioni senza motore, come i kayak.
Oltre alla Baia il piccolo comune di Napoli presenta diversi luoghi d’interesse, tra cui il Parco Marino di Punta Campanella, creato nel 1997 per tutelare le acqua che circondano la penisola. Degno di nota è anche lo Scoglio di Verace, un isolotto in cui si trova, a 11 metri di profondità, una statua della Madonna, sulla quale ogni anno vengono posate delle corone di fiori in ricordo di tutte le persone scomparse in mare. Ma non è finita qua perché è proprio a Baia di Ieranto che secondo la leggenda si trovavano le sirene.
La leggenda delle sirene
La Baia di Ieranto, grazie alla sua conformazione scavata nella roccia, può essere considerata una grotta. Si racconta che proprio qui le sirene decisero di costruire la propria dimora. Si racconta che ancora oggi è possibile sentire l’eco del loro canto. Molti addirittura pensano che il nome Ieranto non derivi dalla parola greca ierax (falco), ma da ieros, riferendosi alla Baia come sede del tempio delle sirene.
Questa leggenda è molto più antica di quello che si pensa. Infatti i primi accenni della suddetta sono stati trovati negli scritti di Plinio il Vecchio, risalenti al I secolo a.C. Successivamente la storia è stata ripresa da più persone, tra cui il geografo greco Strabone, che accenna al periodo in cui Ulisse si soffermò nella zona e fece costruire due templi dedicati ad Atena e alle sirene.