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Ritrovato uno dei presepi più antichi al mondo e si trova in Campania: ecco dove andare per vederlo da vicino

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Il presepe degli antichi – paginevesuviane.it

La nuova scoperta ha lasciato a bocca aperta i residenti del posto: scopriamo insieme come erano i presepi degli antichi. 

Il ritrovamento non poteva capitare in un periodo migliore dell’anno. Molti di noi ormai hanno tirato fuori il proprio presepe, che come ogni anno regala gioia e un tocco di spiritualità e colore alla casa, così come gli addobbi e le luci che spesso lo caratterizzano.

In effetti il presepe, insieme all’albero di Natale non manca mai a riscaldare il cuore dei credenti, che vogliono abbracciare al meglio l’animo delle festività. Quando si parla di presepe però, si pensa solitamente alla mangiatoia, all’asinello, al bue e a tutti i classici personaggi che lo compongono.

Questa volta però è stato ritrovato un presepe differente e soprattutto molto antico. Infatti poco tempo fa in Campania sono state ritrovate delle statuette molto interessanti, che fanno pensare ad un antico rito, associabile all’odierno presepe.

Il presepe degli antichi

Al contrario di ciò che molti possono pensare, il presepe è una tradizione relativamente giovane ed è nata in Italia. Solo successivamente quest’ultima si è diffusa in tutti i paesi cattolici del mondo. È tipico del periodo natalizio e infatti viene esposto solitamente in concomitanza con l’albero.

Ma in passato, tra gli antichi, erano diffuse altre rappresentazioni che possono in qualche modo rimandare al nostro attuale presepe, o con ciò che riteniamo tale. Questo è stato dimostrato con l’ultima scoperta avvenuta a Pompei, dove gli archeologi hanno rinvenuto statuine in terracotta e altre circa 15 cm.

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Il presepe degli antichi – paginevesuviane.it

Le statuine

In una domus confinante con la casa di Lea e il cigno sono state trovate delle statuine che rappresentano diversi oggetti. Oltre a delle figure umane, è presente della frutta secca come la mandorla e la noce. Ma ci sono anche altri oggetti particolari, tra cui una pigna in vetro e una testa di un gallo in argilla.

Tutte queste statuine in terracotta si trovavano su un piano in posizione eretta all’interno di un vano dove probabilmente era presente uno scaffale (alto circa 2 metri). Nella casa in questione gli archeologi hanno rinvenuto anche delle decorazioni incise nella parte superiore delle pareti. Secondo i primi studi, alcuni degli oggetti sopracitati rimandano al mito di Cibele e Attis, simbolo di fertilità e ciclo delle stagioni. Una storia particolare che andrà approfondita con delle ulteriori ricerche nel corso del prossimo periodo.