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A Napoli per divertirsi a Natale basta solo un mazzo di carte: ecco alcuni dei giochi più amati della tradizione

Le carte napoletane – paginevesuviane.it

I napoletani durante le festività natalizie sono soliti riunirsi per giocare a carte: ecco quali sono i loro giochi preferiti.

Il periodo di Natale e Capodanno è di solito quello indicato da tutti come il periodo da dedicare alle famiglie. In molti infatti si organizzano e si riuniscono intorno ad una tavola per pranzare insieme o anche solo per confrontarsi sul momento che stanno vivendo.

Un modo per fare un bilancio dell’anno che sta per finire e magari dare voce anche ai buoni propostiti per l’anno nuovo. In alcuni casi però zii, cugini ed amici amano riunirsi anche per trascorrere qualche ora in allegria e spensierati.

In questi casi ci si lascia andare anche a dei giochi di gruppo come la tombola ma a Napoli esistono anche due giochi particolari e per cui basta anche un semplice mazzo di carte.

Carte napoletane, un grande classico di Natale: il sette e mezzo

Esistono tante tipologie di carte da gioco nel mondo ma in Italia quelle più amate sono senza dubbio le carte napoletane. Si tratta di un mazzo composto da 40 carte e sono 10 carte con 10 figure diverse per ogni seme ossia bastoni, spade, denari e coppe. Oltre ai grandi classici che tutti conoscono, i napoletani sono soliti utilizzare queste carte anche per due giochi in particolare.

Il primo è il noto sette e mezzo. In questo caso il mazziere sfida tutti i giocatori uno alla volta e vince chi per primo raggiunge il punteggio di 7 e mezzo senza superarlo. Le carte dall’1 al 7 hanno il valore nominale, tutte le figure invece valgono mezzo punto. Ad eccezione della regina di denari che in qualità di matta ha il valore che decide di darle il giocatore. Questo però non è il solo gioco con le carte amato dai napoletani.

I giochi con le carte napoletane – paginevesuviane.it

Natale e Capodanno, la sfida all’Asso che fugge: le regole

Durante le festività natalizie nelle case napoletane si è soliti giocare anche all’Asso che fugge o Sottocavallo. In questo caso l’obiettivo del gioco è quello di non avere, ad ogni turno di gioco, la carta più bassa. Ogni giocatore ha tre vite e deve decidere se cambiare o meno la casa offerta dal mazziere con il giocatore al suo fianco. Se si pesca il cavallo, si salta al giocatore successivo mentre il Re blocca lo scambio di carte.

Se si perdono tutte e tre le vite a disposizione allora si “muore” nel gioco. A quel punto i restanti giocatori devono non rivolgere la parola a chi ha perso per evitare di regalare una vita e permettere a chi è “morto” di tornare in gioco. Si tratta di un gioco indicato soprattutto per i gruppi numerosi.