Nuovo triste primato per la città di Napoli, assicurare la propria auto costa ancora di più: scatta la protesta
Le assicurazioni auto sono salite alle stelle: ecco quanto costano a Napoli, che ha ottenuto il primato per essere la città più cara d’Italia.
Napoli si assicura un altro primato per essere tra le città più care d’Italia, almeno in termini di costo delle polizze auto. Ebbene sì, nonostante un incremento di prezzo degli ultimi anni, la città partenopea ha raggiunto un vero e proprio record nazionale.
Purtroppo l’auto è un qualcosa a cui pochi possono rinunciare oggigiorno e proprio per questa ragione, gran parte dei napoletani si vedranno costretti a pagare una cifra ancora più alta rispetto a quella dello scorso anno.
Secondo un’indagine condotta da Ivass (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni), nel novembre 2023 il costo medio per un’assicurazione auto in Italia ammontava a 391 euro, mentre nella nota città campana si è arrivati a pagare 559 euro. Una netta differenza dunque con il resto delle regioni d’Italia, con un aumento del 7,1% su base annua.
Un’assicurazione più costosa
Nonostante Napoli sia una delle città italiane più economiche in altri settori, quello automobilistico è un’eccezione, soprattutto quando si tratta di assicurazioni. Infatti i napoletani si sono trovati a pagare più di 550 euro per la polizza del proprio veicolo.
Questa cifra supera di gran lunga Prato e Caserta, città in cui si è pagato in media 501 euro, chiudendo il podio con Pistoia, che si ferma a 487 euro. Non è tutto, perché è salito perfino il differenziale di oltre il 3% tra il capoluogo campano e Aosta (248 euro).
Le proteste
Già a ottobre si era evidenziato un incremento del 6,2% su base annua con un dato medio di 388 euro per un contratto di assicurazione. Con l’ulteriore rialzo le proteste non sono mancate, soprattutto da parte delle associazioni dei consumatori. L’Unione nazionale consumatori ha dichiarato che si tratta di un aumento astronomico e ingiustificato.
L’ultima volta che si è visto un prezzo più alto di questo è stato a novembre 2019 quando si è raggiunto quota 402,74. Queste le parole del presidente dell’Unc, Massimiliano Dona: “Allarma, poi, l’impennata del rincaro, che in appena un mese sale di quasi 3 euro (2,68 euro), e che se restasse uguale nei prossimi 12 mesi implicherebbe un incremento su base annua ancora maggiore, dell’8,23%, pari a 32 euro e 16 centesimi… “. Una situazione quindi di grande emergenza e che come sempre ha delle conseguenze pericolose soprattutto per le famiglie che già fanno particolare fatica ad arrivare a fine mese.