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Viene considerata la bocca dell’inferno ed è stata la prima casa della Sibilla: la leggenda legata al Lago d’Averno

La leggenda del Lago d’Averno – paginevesuviane.it

Secondo la leggenda, il suggestivo lago d’Averno è stata la prima dimora della famosa sacerdotessa: scopriamo tutti i dettagli. 

Situato nel comune di Pozzuoli, il lago d’Averno è soprannominato sin dall’antichità “la bocca dell’inferno” a causa della sua forma. Infatti si tratta di un lago di origine vulcanica, che in età augustea divenne sede del Portus Iulius, un porto militare.

Nei pressi della zona lacustre è collocato un impianto termale (tra i tanti che si sono originati nei Campi Flegrei) conosciuto da molti come “Tempio di Apollo“. Proprio per queste ragioni l’area attrae moltissimi visitatori, sia provenienti dall’Italia che dai paesi esteri.

Inoltre oggi nei dintorni è possibile rifocillarsi e trascorrere qualche ore di relax grazie alla presenza di ristoranti e aziende vinicole. Questo suggestivo lago però nasconde una leggenda a dir poco intrigante e spettacolare e coinvolgerebbe la Sibilla, in quanto il lago sarebbe stata la sua prima dimora.

Un lago dalle mille sfaccettature

Il Lago d’Averno, creatosi all’interno di un cratere vulcanico, prende il nome dalla parola  a-ornis, che significa senza uccelli. Infatti, date le esalazioni sulfuree che fuoriuscivano dalla bocca del cratere, nessun volatile vi si avvicinava. Nell’Eneide, proprio nei pressi di questo lago veniva collocata l’entrata nel Regno dei Morti.

Nella zona nord si trova invece lo sbocco della Grotta del Cocceio, che vanta una lunghezza di circa un chilometro, inizialmente costruita per avere un collegamento diretto tra il porto e il lago. Oggi viene chiamata Grotta della Pace. Nella zona sud invece è situata la Grotta della Sibilla, che nasconde una leggenda molto particolare.

La leggenda del Lago d’Averno – paginevesuviane.it

La leggenda

La Grotta della Sibilla fu scoperta nel diciottesimo secolo durante alcuni scavi archeologici. Ha origine nel lago d’Averno e si allunga verso il Monte delle Ginestre per arrivare al lago di Lucrino. Il tunnel ha una larghezza di circa tre metri e un’altezza di quattro. Lungo la galleria è presente una diramazione con una scalinata, alla fine della quale si trovano delle stanza sotterranee, usate in passato come terme per scopi terapeutici

Nel Medioevo queste erano conosciute anche come “Lavacro della Sibilla“, per la presenza di falde acquifere calde. Secondo la leggenda, era proprio qui che risiedeva la Sibilla, prima della scoperta del suo Antro avvenuta nel ‘900. Oggigiorno questa zona è inaccessibile perché piena di acqua a causa del bradisismo, ovvero quel fenomeno vulcanico che consiste nell’innalzamento o nell’abbassamento del terreno.