L’inflazione si fa sentire, soprattutto nei beni di prima necessità: ecco quanto è arrivato a costare il pane nella città partenopea.
Non è una novità che negli ultimi mesi il costo della spesa è aumentato in maniera significativa, portando le famiglie a sborsare centinaia di euro in più all’anno per l’acquisto di beni di prima necessità, come gli alimenti.
Una situazione che non si è verificata solo in Italia ma anche nel resto dell’Europa. Ovviamente le cose cambiano in base alla regione e alle città, alcune delle quali hanno visto i prezzi schizzare alle stelle, soprattutto quelli relativi ai cibi più comuni e amati.
Tra questi il pane, la pasta e l’olio, che ha visto un incremento di costo sostanziale in ben cinque città del territorio nazionale. Tra queste troviamo diverse città del Sud, tra cui Napoli, dove si sono registrati dei picchi notevoli.
A ridosso del secondo anniversario dallo scoppio della guerra in Ucraina, i prezzi di alcuni prodotti utilizzati regolarmente dalla gran parte della popolazione ne hanno risentito molto e gli italiani continuano ancora oggi a fare i conti in tasca. Come se non bastasse nell’ultimo periodo anche altri fattori di portata mondiale sono subentrati, che non hanno fatto altro che esacerbare la situazione.
Lo ha confermato anche il Centro di formazione e ricerca sui consumi (C.r.c.) che ha messo a confronto i listini di diversi prodotti di uso quotidiano come il pane, la pasta e l’olio d’oliva, venduti in 5 città italiane per capire come i prezzi siano cambiati dal pre al post conflitto bellico. Questo studio ha mostrato che Napoli è la città dove si è riscontrato l’incremento maggiore nel prezzo del pane.
Come dichiarato da Presidente della C.r.c, con il conflitto ucraino si sono scatenati numerose tensioni sul mercato, soprattutto relative alle materie prime alimentari, come il grano e il mais, in quanto l’Ucraina ne è stato un gran esportatore. Questo ha fatto sì che i prodotti realizzati con questi ingredienti siano schizzati alle stelle e nonostante siano passati due anni dall’inizio della guerra, questi ultimi non sembrano aver subito alcun calo.
E i dati lo dimostrano. A Napoli il pane ha visto in media un aumento del 23,9%, mentre la pasta è incrementata del 17%. Quindi, prima dello scoppio delle guerra, il pane costava ai napoletani 1,88 euro, ora per la stessa quantità si è arrivati a pagare 2,33 euro. Per la pasta invece si è passati da 1,59 euro a 1,86 euro.