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Tomba della sirena Partenope, per visitarla ti devi recare in un luogo particolare: cosa narra la leggenda

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La leggenda della Sirena Partenope – paginevesuviane.it

Se vi trovate nei paraggi, non potete perdervi l’occasione di visitare la tomba della celebre sirena Partenope.

Napoli non è solo famosa per la splendida cucina, di cui si sono innamorati milioni di italiani, ma rappresenta anche la culla di numerose leggende. Una di queste è legata alla sirena Pertenope, presente nel dodicesimo canto dell’Odissea.

Come racconta lo stesso Omero, quest’ultima non essendo riuscita ad ammaliare Ulisse e i suoi marinai con il suo canto, si disperò e decise di lasciarsi morire buttandosi in mare. Il suo corpo arrivò alle sponde del fiume Sebeto, vicino all’isolotto di Megaride, dove si trova il castello più antico della città partenopea, il Castel dell’Ovo.

Qui il corpo ormai esanime della sirena fu avvistato da un gruppo di pescatori, che decisero di venerarlo. Non solo,  in suo onore costruirono la città di Partenope, proprio nella zona in cui quest’ultima è stata ritrovata. Nel corso degli anni la città appena fondata iniziò ad espandersi sempre più fino a diventare una nuova città, Neapolis, conosciuta oggigiorno come Napoli.

La lapide

La storia che vede protagonista Partenope è ovviamente una leggenda. In realtà il capoluogo campano è nato nel nono secolo, quando i greci cominciarono ad insediarsi nell’isolotto di Megaride. Successivamente fondarono la città di Parthenope sul promontorio di Pizzo Falcone.

Nonostante tutto la leggenda della sirena continua ad essere una delle più rilevanti e conosciute della zona, grazie anche al suo fascino e al suo mistero. E secondo molti abitanti la tomba di Partenope si troverebbe non molto distante.

Basilica di San Giovanni Maggiore
La leggenda della Sirena Partenope – paginevesuviane.it

La Basilica

Si racconta che il corpo della celebre sirena sarebbe stato seppellito nei meandri della Basilica di San Giovanni Maggiore. Quest’ultima si trova nel cuore della città ed è caratterizzata da una pianta a croce latina con tre navate. Anche i greci erano convinti che la sua lapide giacesse nel medesimo luogo.

In effetti al suo interno è presente una targa risalente al decimo secolo nella quale è incisa una scritta che si riferisce alla protezione della città: “Omnigenum Rex Altor Partenopem tege fauste”, traducibile in “Altissimo creatore di tutte le cose proteggi felicemente Parthenope. Si tratta dell’unica traccia nella quale Napoli viene associata al suo antico nome.