Se vuoi fare un viaggio indietro nel tempo devi recarti nel Cilento: in questo borgo il mondo sembra essersi fermato
Nel cuore del Cilento si nasconde un borgo suggestivo dal quale è possibile ammirare un panorama mozzafiato: scopriamolo insieme.
È proprio vero che i piccoli paesi si rivelano essere i più affascinanti e incantevoli e anche quello di cui vi parleremo non fa eccezione. Con poco più di 600 abitanti, si tratta di uno dei tanti borghi che caratterizzano la provincia di Salerno.
Situato a 281 metri sul livello del mare, è situato nel Parco Nazionale del Cilento (dichiarato nel 1997 Patrimonio dell’Umanità dall’Unesco) ai confini con il Vallo di Diano. Nonostante le piccole dimensioni di questo paesino campano, vanta una frazione chiamata Sicilì, famosa per la produzione di olio.
Stiamo parlando del borgo di Morigerati, circondato da una natura sconfinata. Molti di voi non lo avranno mai sentito nominare, soprattutto se residenti in altre regioni d’Italia, ma oggi vogliamo farvelo conoscere in tutte le sue sfaccettature.
Alla scoperta di Morigerati
Morigerati è senza alcun dubbio un museo a cielo aperto. Grazie alla sua bellezza incontrastata e alle sue notevoli attrazioni, ogni anno è la meta di moltissimi turisti. A chi decide di visitarlo, si consiglia di cominciare dal Centro Storico, che come spesso accade, è una delle zone più importanti e affollate. Qui si trova la Chiesa principale del borgo, la Chiesa di San Demetrio Martire.
Fu costruita in origine dai monaci greco-orientali ma la struttura attuale risale al diciottesimo secolo. Al suo interno si trova la Sacra icona di San Demetrio, che si festeggia due volte all’anno. Mentre davanti all’edificio è presente una balconata, dalla quale è possibile scorgere la frazione di Sicilì, oltre il Monte Bulgheria da un lato, e il Monte di San Michele dall’altro.
Le origini
Il piccolo paese del Cilento presenta anche un imponente palazzo storico chiamato il Palazzo Baronale, posto tra l’ingresso del paese e la Chiesa di San Demetrio. Risalente al quindicesimo secolo, la struttura è in parte abitata e conserva in buona parte l’arredamento del tempo.
Degno di nota è anche il Museo Etnografico, inaugurato nel 1976 e situato nell’ex Convento di Sant’Anna. Quest’ultimo rappresenta una vera e propria testimonianza dell’attività di artigianato che veniva svolta anticamente nel borgo. Qui infatti è possibile ammirare una collezione di utensili, manufatti e oggetti usati in passato dagli abitanti e legati profondamente alla realtà contadina e artigiana. Insomma un viaggio nel passato da non perdere.