Comune di Napoli, salario in aumento per decine di migliaia di residenti I L’annuncio è arrivato poche ore fa
Il Comune di Napoli ha deciso di incrementare il salario minimo dei residenti: ecco a quanto ammonterà e chi rientrerà nel medesimo.
Negli ultimi abbiamo assistito ad un incremento sostanziale dei prezzi delle materie prime, dovuto in parte sia alla pandemia che allo scoppio del conflitto in Ucraina. L’insieme di fattori ha portato quindi un aumento del numero di famiglia che rientrano al di sotto della soglia di povertà.
Molte altre invece continuano a soffrire economicamente e questo non crea che ulteriore disagio e sofferenza tra gli italiani. Alcuni comuni però hanno deciso di reagire introducendo delle iniziative per risolleva la situazione di milioni di persone.
Questo è il caso del Comune di Napoli, che ha scelto di votare un emendamento per innalzare il salario minimo. La notizia è stata ovviamente accolta benissimo dalla città e dai residenti. Ma scopriamo meglio a quanto ammonta il salario e soprattutto quali sono le categorie di lavoratori interessate.
Salario minimo in aumento
Grandi novità per gli abitanti del capoluogo campano. Il Consiglio ha approvato l’emendamento presentato dai consiglieri Gennaro Esposito e Sergio D’Angelo relativo al salario minimo. Nello specifico quest’ultimo subirà un notevole aumento arrivando a 9 euro all’ora.
Una grande conquista dunque per i lavoratori del napoletano, che vedranno accrescere il proprio stipendio mensile. Come accennato in precedenza però, solo alcune categorie di dipendenti sono inclusi nel suddetto emendamento.
Chi riceverà l’aumento di salario
Secondo quando dichiarato dai due consiglieri, il salario minimo di 9 euro all’ora è rivolto a tutti gli appaltatori comunali, i concessionari e a tutti i casi nei quali è l’ente comunale a dover autorizzare l’esercizio di attività, anche commerciali. Con questo emendamento dunque la città partenopea si allinea ad altri comuni italiani che hanno già introdotto il salario minimo. Infatti in mancanza di una posizione presa dal Governo, sono i comuni a doversi organizzare e presentare proposte in materia.
Così facendo dunque, si garantisce una maggiore tutela del lavoro e ovviamente una vita più dignitosa, come previsto dall’articolo 36 della Costituzione che recita: “Il lavoratore ha diritto ad una retribuzione proporzionata alla quantità e qualità del suo lavoro e in ogni caso sufficiente ad assicurare a sé e alla famiglia un’esistenza libera e dignitosa. La durata massima della giornata lavorativa è stabilita dalla legge”. Lo stesso De Gennaro ha definito il nuovo emendamento “Un atto di civiltà politica, morale e giuridica a tutela della classe dei lavoratori“.